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Abbazia di San Silvano - Cantina dei Santi

NomeDescrizione
IndirizzoVicolo della Abbadia
ROMAGNANO SESIA (NO)
Telefono(+39)0163.826869 (int. 1)
Webhttps://www.comune.romagnano-sesia.no.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/cantina-dei-santi-sec-xi
AperturaSu richiesta e in occasione di eventi
L'antico complesso conosciuto come "Cantina dei Santi" si trova nel centro del paese poco distante dalla parrocchiale di San Silvano, in via Abbadia. È stato nominato per la prima volta nel 1777 come "Cantina dei Santi" in un documento dei "Beni dell'Abbazia di San Silvano di Romagnano" si sa tuttavia che le sue origini sono ben più lontane. Ma quanto? Questo è per ora difficile da stabilire, scarse documentazioni storiche e archivistiche non sono d'aiuto in questa ricerca. Con certezza sappiamo che è l'unica e autentica testimonianza della millenaria Abbazia Benedettina di San Silvano, centro monastico di rilievo di tutto il novarese. Il complesso è formato da un corpo di fabbrica posto al piano seminterrato. È costituito da un ampio atrio a doppio portico con soffitto di tavole sostenute da travi e, da un altro portico, con volte a vela, di epoca settecentesca. Si accede, dal portico, a due ampi locali uno dei quali ha pareti e volta riccamente decorate da interessanti affreschi riconducibili alla seconda metà del XV secolo. Anche la destinazione d'uso originale ci è sconosciuta: forse refettorio, cappella, aula capitolare o, cella sepolcrale o abitazione dell'Abate. Di certo si sa che nel corso dei secoli l'utilizzo improprio dell'edificio lo ha portato ad un vero degrado tanto da essere utilizzato come deposito agricolo. Solo in questi ultimi anni grazie all'impegno economico dell'Amministrazione Comunale, della Pro-loco e dei romagnanesi l'"edificio storico" ha riacquistato grande dignità. Come si diceva, gli affreschi che decorano la "Cantina dei Santi" sono di grande importanza perché rappresentano un ciclo di iconografia inconsueto per la nostra zona. In origine, si succedevano ben ventotto riquadri affrescati, ora ne rimangono leggibili poco meno e rappresentano scene della Bibbia, in particolare episodi della vita di Re Davide, tratti dal I e II libro di Samuele. L'autore degli affreschi è ancora incerto. Secondo la critica sono attribuibili a Bartulonus da Novara, pittore che ha operato in zona nella seconda metà del quattrocento.
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