Abbazia dei Santi Nazzaro e Celso
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Via Barbavara, 1 SAN NAZZARO SESIA (NO) |
Telefono | (+39)0321.834073 |
Web | http://www.abbaziasannazzarosesia.it |
Apertura | Tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle 8:30 fino al tramonto. |
L'Abbazia di San Nazzaro Sesia è tra le più gloriose del Novarese ed è uno dei maggiori documenti dell'arte romanica nell'Italia del Nord. Essa appartiene alla provincia di Novara ed ecclesiasticamente alla diocesi di Vercelli.
Fu fondata nel 1040 dal Vescovo di Novara Riprando unitamente ai suoi fratelli Conti di Biandrate, il quale l'affidò, secondo la consuetudine del tempo, ai monaci benedettini, riservando alla famiglia il diritto di decima.
Situata in una posizione strategica, nei pressi di un guado del fiume Sesia, viene fortificata a partire dal XIII secolo per difendersi dalle sanguinose lotte fra Novara, Vercelli e Milano.
La vita all'interno dell'abbazia scorre tra un'alternanza di lotte, saccheggi e momenti di tregua fino al 1429, anno in cui viene designato abate, con bolla pontificia, Antonio Barbavara, esemplare abate e signore feudale. La sua reggenza durerà a lungo: fino al 1467. In questo periodo il complesso abbaziale subisce grandi migliorie sia dal punto di vista patrimoniale che di organizzazione agricolo-comunitaria, introducendo nuove colture e bonificando i terreni circostanti.
I secoli trascorrono tra momenti di splendore e decadenza fino al 1801, anno in cui i beni abbaziali vengono incamerati dal demanio francese e venduti a privati affaristi, portando il prezioso patrimonio a uno spaventoso degrado.
Solo verso la metà del XX secolo, grazie alle importanti opere di restauro, l'abbazia riprende il suo originale splendore.
Dell'antica costruzione romanica rimangono l'atrio disposto su due piani con nartece incorporato e la torre campanaria. Quest'ultima è una massiccia costruzione a pianta quadrata, la muratura è in ciottoli di fiume disposti a spina di pesce, intercalati da mattoni collocati orizzontalmente, le sei specchiature sono scandite da una serie di archetti pensili. La chiesa costruita nel XV secolo è un esempio di architettura gotico-lombarda. La facciata a capanna con portale ogivale e rosone centrale è riccamente decorata da cornici fittili. L'interno si presenta a tre navate con volte a crociera costolonate. Sulle pareti laterali, a destra, si possono ammirare due affreschi quattrocenteschi. Uno commissionato dall'Abate Antonio Barbavara, raffigura San Nazzaro a cavallo fra Sant’Agnese e San Bovo; Santa Caterina e San Rocco, datato 1480, riconducibile a Giovanni Antonio Merli. L'altro affresco raffigura la Madonna in trono con Bambino, ai lati angeli musicanti, inseriti in un' insolita struttura architettonica fra San Sebastiano a destra e Sant'Agata a sinistra. Il chiostro di forma quadrangolare, quattrocentesco, ha grandi arcate con volte a crociera, con ricchi fregi in cotto; di grande interesse il ciclo di affreschi quattrocentesco che decorano alcune pareti del chiostro e illustrano episodi della vita di San Benedetto.
L’abbazia un tempo era circondata da fossati e da mura di cui restano alcuni tratti e tre delle quattro torri angolari. Una recente ristrutturazione ha permesso di ricavare, nella suggestiva atmosfera del chiostro superiore, una comoda struttura di foresteria per chi vuole trascorrere qualche ora o qualche giorno di tranquillità e di raccoglimento.
Fu fondata nel 1040 dal Vescovo di Novara Riprando unitamente ai suoi fratelli Conti di Biandrate, il quale l'affidò, secondo la consuetudine del tempo, ai monaci benedettini, riservando alla famiglia il diritto di decima.
Situata in una posizione strategica, nei pressi di un guado del fiume Sesia, viene fortificata a partire dal XIII secolo per difendersi dalle sanguinose lotte fra Novara, Vercelli e Milano.
La vita all'interno dell'abbazia scorre tra un'alternanza di lotte, saccheggi e momenti di tregua fino al 1429, anno in cui viene designato abate, con bolla pontificia, Antonio Barbavara, esemplare abate e signore feudale. La sua reggenza durerà a lungo: fino al 1467. In questo periodo il complesso abbaziale subisce grandi migliorie sia dal punto di vista patrimoniale che di organizzazione agricolo-comunitaria, introducendo nuove colture e bonificando i terreni circostanti.
I secoli trascorrono tra momenti di splendore e decadenza fino al 1801, anno in cui i beni abbaziali vengono incamerati dal demanio francese e venduti a privati affaristi, portando il prezioso patrimonio a uno spaventoso degrado.
Solo verso la metà del XX secolo, grazie alle importanti opere di restauro, l'abbazia riprende il suo originale splendore.
Dell'antica costruzione romanica rimangono l'atrio disposto su due piani con nartece incorporato e la torre campanaria. Quest'ultima è una massiccia costruzione a pianta quadrata, la muratura è in ciottoli di fiume disposti a spina di pesce, intercalati da mattoni collocati orizzontalmente, le sei specchiature sono scandite da una serie di archetti pensili. La chiesa costruita nel XV secolo è un esempio di architettura gotico-lombarda. La facciata a capanna con portale ogivale e rosone centrale è riccamente decorata da cornici fittili. L'interno si presenta a tre navate con volte a crociera costolonate. Sulle pareti laterali, a destra, si possono ammirare due affreschi quattrocenteschi. Uno commissionato dall'Abate Antonio Barbavara, raffigura San Nazzaro a cavallo fra Sant’Agnese e San Bovo; Santa Caterina e San Rocco, datato 1480, riconducibile a Giovanni Antonio Merli. L'altro affresco raffigura la Madonna in trono con Bambino, ai lati angeli musicanti, inseriti in un' insolita struttura architettonica fra San Sebastiano a destra e Sant'Agata a sinistra. Il chiostro di forma quadrangolare, quattrocentesco, ha grandi arcate con volte a crociera, con ricchi fregi in cotto; di grande interesse il ciclo di affreschi quattrocentesco che decorano alcune pareti del chiostro e illustrano episodi della vita di San Benedetto.
L’abbazia un tempo era circondata da fossati e da mura di cui restano alcuni tratti e tre delle quattro torri angolari. Una recente ristrutturazione ha permesso di ricavare, nella suggestiva atmosfera del chiostro superiore, una comoda struttura di foresteria per chi vuole trascorrere qualche ora o qualche giorno di tranquillità e di raccoglimento.
Cod. 2
Alla scoperta di antiche Pievi, Abbazie e dipendenze
ATL della Provincia di Novara
Come preziose perle incastonate nel verde delle campagne e delle colline, tra i borghi e i luoghi suggestivi, le abbazie e le pievi del Novarese svelano all'odierno pellegrino e rivelano i loro tesori più nascosti.