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Casa Bossi

NomeDescrizione
IndirizzoBaluardo Quintino Sella, 16
NOVARA (NO)
Nel 1859, poco dopo aver acquistato l’edificio barocco posizionato nel centro di Novara sulla via frontale alla basilica di San Gaudenzio, prima dell’angolo di svolta dell’allora Contrada di Sant’Agata, Luigi Desanti affida all’architetto Alessandro Antonelli il progetto per la ristrutturazione e l’ampliamento dell’intera proprietà. Il nuovo intervento ingloba la preesistente costruzione mantenendo le sue parti nobili residenziali e recuperando ampie porzioni dei retrostanti rustici e del giardino, ottenendo risultati complessivi di notevolissimo valore, non solo architettonico. Il proprietario, effettivo committente del progetto, morì dopo soli cinque anni e non ebbe quindi modo di godere a lungo del nuovo splendido palazzo che, peraltro, non viene nemmeno ricordato con il suo nome. Diversi sono i fattori che contribuirono ad indebolirne l’identificazione originale: la proprietà passò infatti alle figlie eredi (già coniugate, quindi con cognome diverso e altra residenza), mentre nel 1865, contemporaneamente alla morte di Desanti, verrà realizzato il prolungamento della Contrada, l’attuale via Pier Lombardo, con lo sbocco diretto sul Baluardo, variando quindi notevolmente la percezione d’insieme dell’edificio che così acquisterà nuova e più autorevole individualità. Infine il cavalier Carlo Bossi, patriarca di una importante e apprezzata famiglia del Contado novarese, subentra alla proprietà acquistandola nel 1880 e dando avvio alla nuova, ancora attuale e riconosciuta, identificazione del palazzo. L’edificio rappresenta uno dei migliori esempi di architettura civile ottocentesca. È un palazzo signorile, espressamente residenziale, ubicato in posizione privilegiata, nella zona più elevata lungo il margine occidentale della città. Casa Bossi si presenta con un orientamento inconsueto che, caratterizzandola in modo originale, diventa il tramite di lettura più immediato per coglierne alcune prerogative specifiche di eccezionale qualità e valore.
L’indipendenza dal tracciato viario e dalle relative servitù urbane, risulta ulteriormente amplificata dall’autorevole e incontrastato rivolgersi dell’edificio verso il magnifico paesaggio sottostante. Se dall’esterno appaiono evidenti il dominio dell’ambiente circostante e il particolare rapporto con la città e la sua Cupola, con altrettanta determinazione emergono, dall’interno, le scelte progettuali sostanziali di questa straordinaria opera antonelliana. Il carattere nobile e aristocratico del palazzo è il dato prioritario del progetto, ma con-temporaneamente la qualità architettonica, sociale e funzionale della struttura è garantita sempre e per tutti, risultando apprezzabile a ogni livello della costruzione. Se infatti per la proprietà vengono garantiti livelli quantitativi molto elevati, per tutti gli altri abitanti e utenti dell’edificio, inquilini o addetti alle servitù, l’aspetto qualitativo non viene mai meno. Cambiano cioè i materiali, la tecnica di finitura e la ricchezza delle decorazioni, ma gli aspetti funzionali non sono certo trascurati e la qualità effettiva del progetto antonelliano è comunque riscontrabile in modo diffuso e sistematico. Estrema avanguardia tecnico-costruttiva e grandissima qualità architettonico-sociale contraddistinguono infatti tutti i diversi organismi del palazzo: dagli spazi aperti della corte e del giardino ai collegamenti funzionali di scale, corridoi e disimpegni, dagli ambienti espressamente aulici e di rappresentanza, alle cantine e ai sottotetti, comprese tutte le strutture di servizio, rimesse, scuderie, stalle. In un unico armonico insieme sono concentrate numerosissime e audaci risoluzioni strutturali, spesso accompagnate da originali e innovative tecniche costruttive specifiche, mentre di notevole interesse, risulta essere l’esito complessivo di tali particolari risoluzioni, che si traduce in una serie molto varia di spazi differentemente fruibili e in una raffinata applicazione dei diversi apparati decorativi utilizzati.L’effetto generale è di grande suggestione e di forte impatto emotivo. Casa Bossi è un edificio straordinariamente importante per motivazioni sostanziali di varia natura, architettonica, urbanistica, tecnologica, storica e artistica, ma il suo più grande “valore culturale” in senso lato, è dato da ciò che globalmente tale struttura rappresenta e permette di tramandare nel suo insieme complessivo. Veramente numerosi sono i personaggi di caratura internazionale che, abitandola, hanno attivamente sfruttato l’atmosfera magica e stimolante dei suoi spazi privilegiati, traendo ispirazione e supporto per la loro produzione di grande valore intellettuale. Fra i più noti si ricordano il “pittore della luce” Antonio Calderara e l’aeropittrice futurista Barbara, l’architetto Luigi Vietti e l’ingegner Arialdo Daverio, il poeta-giornalista Ignazio Scurto e lo scrittore Sebastiano Vassali.
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