San Maiolo
Descrizione
Il percorso si snoda nella zona più occidentale del Parco della Battaglia, il territorio sul quale la Regione Piemonte ha posto fin dal 1992 un vincolo di tutelastorica e paesaggistica. Tra questi campi a sud di Novara, tra le cascine e gli abitati di Olengo, della Bicocca, del Torrion Quartara, i combattimenti del 23 marzo 1849 chiusero le vicende della prima guerra d’indipendenza italiana, con la sconfitta inferta all’esercito piemontese di Carlo Alberto dalle truppe austriache del maresciallo Radetzky. Lungo la pista ciclabile che inizia presso il Villaggio
Dalmazia si lasciano a destra le case del Torrion Quartara, proseguendo per via Mercadante e inoltrandosi subito nella campagna. A sinistra si vede la cascina Bertona, che ai tempi della costruzione, nel
1765-67, si trovava al margine del Bosco del Vescovo: questa piccola foresta, riserva di legname della curia novarese, copriva di verde le ondulazioni che a est portano alla valle dell’Arbogna. Gli alberi che oggi s’intravedono possono dare soltanto un’idea
di come apparisse il paesaggio agli occhi del viandante che due secoli fa fosse uscito dalle mura cittadine incamminandosi verso sud. Poche centinaia di metri più avanti la strada passa tra i fabbricati della cascina Quartara. Gli edifici, relativamente recenti, non permettono di sospettare l’origine medievale dell’insediamento, che era soggetto a patto quartario, ovvero alla regola secondo la quale il conduttore del fondo agricolo doveva corrispondere un quarto del reddito al proprietario. Tra le risaie si arriva alla Cascinetta, che si riconosce già da lontano per la colombaia ottagonale; si volta a destra e si prosegue sulla strada sterrata in direzione delle cascine San Maiolo e Malvista, che si fronteggiano, presso la costa che digrada sul piano solcato dal torrente Agogna.
La Malvista, costruita nel 1822, porta un nome che incuriosisce e si spiega ricordando che all’epoca la valle sotto il terrazzo argilloso era acquitrinosa, soggetta ai ristagni delle acque e alle alluvioni: offriva
perciò un panorama sgradevole. Più attenzione merita la cascina San Maiolo, per la sua storia millenaria, che rimanda alla fondazione di un luogo monastico, nella prima metà dell’XI secolo, intitolato al santo abate di Cluny. I monaci benedettini vi dimorarono fino al XV secolo, epoca alla
quale dovrebbero risalire le torrette cilindriche che si vedono agli angoli. Attorno
alla corte quadrata si distribuiscono gli edifici, in parte attribuibili al XVII secolo,
con i locali per i salariati e la lavorazione del riso, le stalle, i magazzini, il granaio, l’abitazione del conduttore, la cappella.
L’azienda che vi è insediata è riconosciuta
dalla Regione come fattoria didattica.
Si scende a sinistra, lungo la strada che
costeggia la proprietà della Malvista,
guadagnando l’argine dell’Agogna, in un punto in cui sono ben visibili i segni di una vecchia opera di regimazione. Poco a valle una piccola zona umida consente di capire quali fossero le particolarità di questo luogo prima delle bonifiche che consentirono di adibirlo alle coltivazioni. Più in là si scorge una parete rossastra, scavata quasi verticalmente dalle acque, che mostra con evidenza la natura argillosa del terrazzo
sovrastante. Il torrente tende a incidere anse, in un paesaggio di sambuchi, robinie, carpini, pioppi, risaie, tra cui non è raro scorgere aironi, garzette, anatre e altri uccelli che colonizzano l’ambiente fluviale e risicolo. Superato un antico guado e la puntisèla, un ponticello demolito alcuni
anni fa, si procede per l’alzaia, su strada più disagevole, fino a quando, percorso ’interno di una larga ansa, si piega seccamente a destra arrivando in vista della cascina Cortenova, anch’essa molto antica. Dalle prime case del Torrion Quartara, cosiddetto perché luogo di una torre cui faceva capo la regione ove si praticava il quartario, si arriva
alla piazza Montalenti, antistante la chiesa di
Sant’Eustachio. Giuseppe Montalenti era parroco della frazione nel 1849, quando fu testimone della battaglia del 23 marzo e ne diede conto in alcune belle pagine di diario.
ATTENZIONE!
Il caricamento della mappa sottostante (con tracciato GPX) potrebbe risultare lento: vi invitiamo ad attendere anche qualche minuto.
Il caricamento della mappa sottostante (con tracciato GPX) potrebbe risultare lento: vi invitiamo ad attendere anche qualche minuto.
LETTORI GPX (consigliati) necessari per la lettura del tracciato