Salta ai contenuti
Home > Guía Turística > Itinerarios

Asilo Infantile De Medici

NomeDescrizione
ComuniBELLINZAGO NOVARESE

Descrizione

L’Asilo Infantile De Medici, uno dei primi edifici destinati a fini educativi per fanciulli in età prescolare, fu progettato dall’architetto Alessandro Antonelli negli anni Settanta dell’Ottocento, su richiesta della comunità bellinzaghese che voleva in questo modo adempiere alle disposizioni testamentarie dell’avvocato Gabriele De Medici.
Gabriele De Medici, nato a Bellinzago nel 1797, ma residente a Borgoticino, nel 1859 concesse il suo patrimonio per la fondazione di una struttura che secondo lui avrebbe giovato al paese natio: “Vi produrrà maggior bene che sia in potere mio fargli, attesa specialmente la condizione agricola della maggior parte degli abitanti”. Nel testamento lasciò scritto che si sarebbe dovuto provvedere alla costruzione entro quattro anni dalla morte della moglie, per la quale era previsto l’usufrutto delle sue sostanze. Nel documento viene anche specificato che il compito di amministrare sarebbe toccato ad una commissione composta dal sindaco, dal prevosto e da tre “seniori” possidenti del paese, mentre la gestione doveva essere affidata a suore di un ordine che l’amministrazione avrebbe prescelto.
Tra il 1859 e il 1872 vennero nominati i curatori, venne steso l’inventario dei beni della successione, si procedette al riconoscimento della fondazione eretta ad Ente e all’accettazione dell’eredità da parte dell’amministrazione comunale. Nel frattempo, si era inoltre acquistata l’area necessaria, rispondente alle condizioni del testamento. La moglie del De Medici morì nel 1872; il 2 luglio 1873 venne concordata la vendita di un fondo a levante della casa parrocchiale, acquisto consigliato anche dall’Antonelli, che fu altresì incaricato dei progetti di costruzione. Il 28 maggio 1876 l’Asilo Infantile De Medici venne inaugurato. Inizialmente la direzione venne affidata alle suore di S. Luig, nello stesso periodo però venne fondato a Piacenza il nuovo Ordine delle “Suore Figlie di Sant’Anna” per opera della R. Madre Rosa Gattorno, ora beata, ed il prevosto don Pietro Paolo Ottone, scrivendole, ottenne che nel marzo del 1879 venissero mandate le “Figlie di Sant’Anna” alla direzione dell’Asilo. Le prime quattro suore giunsero nell’ottobre del 1879, seguite da altre due per l’apertura fissata per il 15 dello stesso mese. Il progetto dell’architetto Antonelli è espressione ancora oggi di una grande razionalità spaziale, che si riverbera in ogni settore in maniera funzionale. La struttura si impianta su una crociera equilibrata in ogni sua parte, aperta verso l’alto tramite delle cupolette che contribuiscono a rendere la costruzione luminosa e arieggiata.
Il piano intermedio, riservato alle camere delle religiose, è sobrio e razionale. Da questo ammezzato le consorelle avevano una vista ampia sulla crociera, potendo in questo modo controllare il piano terra. Su questo piano è ubicata anche la Cappella privata delle suore. In seguito, la Curia Vescovile di Novara vi autorizzò la celebrazione della S. Messa. Madre Rosa compra per la cappella calice, pisside, candelieri, tovaglia d’altare, vasi per fiori; ringrazia dei soldi e delle belle patate “che mi arrivano”.
Al piano superiore, che si raggiunge con una scalinata le cui alzate sono pensate in modo da facilitare la salita e dove è possibile godere della luminosità e della spazialità ottenute con la riproposizione dello schema a crociera sottostante e con diverse finestre, la cui apertura è garantita da un sistema a carrucola progettato dall’architetto, è stata allestita una stanza – museo che ricorda la camera che ospitò Madre Rosa in occasione della sua venuta a Bellinzago, il 15 novembre del 1880; raggiunse la cittadina per verificare le condizioni del luogo in cui vivevano le sue figlie spirituali.
L’operato delle figlie di Sant’Anna ha segnato la storia di Bellinzago, tanto che nel 1926, in occasione del cinquantenario dell’inaugurazione, l’avvocato Lorenzo Apostolo scrisse: “Da allora questi angioli della infanzia iniziarono e proseguirono in Bellinzago la loro opera di sacrificio e di bontà in modo che - è giusto dirlo e scriverlo - tutti i nati dal 1875 ad oggi, maschi e e femmine, che frequentarono quelle aule, conservano caro e indimenticabile il ricordo delle loro cure sollecite e materne”.
Quest’opera della maturità si può davvero considerare il “testamento architettonico” dell’illustre architetto, che in questo luogo poté adottare tutte le soluzioni formali che aveva perfezionato negli anni precedenti.

Testo: Federica Mingozzi
ATTENZIONE!
Il caricamento della mappa sottostante (con tracciato GPX) potrebbe risultare lento: vi invitiamo ad attendere anche qualche minuto.
LETTORI GPX (consigliati) necessari per la lettura del tracciato
Immagine
Buscar
Affina la ricerca sfruttando i seguenti filtri

Questo sito utilizza i cookies tecnici e analitici, anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
Cliccando su "Accetto" acconsenti all'utilizzo dei cookies.
Se rifiuti o chiudi questo banner potrai ugualmente consultare il sito ma alcune funzionalità non saranno disponibili.

Leggi la cookie policy