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Cimitero di Maggiora

NomeDescrizione
ComuniMAGGIORA

Descrizione

L’ingresso monumentale del cimitero di Maggiora è l’opera della vecchiaia di Alessandro Antonelli, che trasmise in eredità al figlio Costanzo con un bagaglio d’ispirazioni e tecniche di facile riscontro. È anche il luogo dove è sepolto. Il camposanto, a ovest dell’abitato, alla metà dell’Ottocento per l’aumento della popolazione venne ampliato in modo pragmatico e spartano. Per conferire al luogo sacro un assetto più dignitoso e spazioso, nel 1882 ci si affidò all’ingegner Costanzo. Il padre aveva ottantaquattro anni. Nel 1884 il progetto venne presentato al Consiglio Comunale e giudicato adeguato alle esigenze del paese e dell’arte, ma troppo sommario per essere approvato. Passò del tempo e la ristrutturazione si fece urgente. Alla fine del 1887 Costanzo si rimise all’opera e nel marzo 1888 stupì con un disegno di grande originalità: l’ala d’ingresso del cimitero sarebbe stata sormontata da un elegante timpano, con al centro una triplice cancellata e ai lati due portici a colonne ospitanti tombe; lungo il perimetro cimiteriale si sarebbero dispiegati altri portici; al centro si sarebbe innalzato un edificio ossario con una cappella per le funzioni religiose.
Naturalmente il progetto era molto oneroso, ben oltre le trentamila lire previste, per cui il Comune fece un mutuo di altre ventimila e vi aggiunse l’ammontare di tasse di famiglia e di commercio. Intanto - si suppone - che l’ormai novantenne Alessandro non sia stato in grado di applicarsi in modo concreto al progetto. Di certo però dietro alla visione del maestoso cimitero ci fu il padre: lo stile neoclassico, la costruzione grandiosa, la concezione del “suo” moderno da imporre sull’antico. Difficile non pensare che l’idea di atterrare la vetusta e cadente chiesa (antica parrocchiale seicentesca) non fosse frutto di un suo desiderio vagheggiato anche anni prima nei discorsi col figlio. L’architetto ci teneva al bel camposanto perché vi riposavano i suoi cari e perché lì voleva riposare per sempre. Però non ebbe la soddisfazione di vederlo perché morì il 18 ottobre a Torino. La salma giunse a Maggiora il 22 ottobre ma la tomba nell’ala monumentale a destra dell’ingresso non era ancora pronta. Il Parroco e la Giunta Comunale allora deliberarono: la salma venga temporaneamente tumulata nella chiesa non più destinata ai sacri uffici finché, con il riordinamento del cimitero, non si possa dare una stabile sede. Del resto, è già stato approvato il riordinamento. La salma sia deposta ove reclama la popolazione, ovvero nella chiesa. Ironia della sorte all’architetto Antonelli toccò sostare in quell’edificio aborrito. Fu per poco? La delibera farebbe intendere per più di qualche giorno. Sulle carte compare il 26 ottobre come data di sepoltura. È probabile quindi che in forma privata sia poi avvenuta la tumulazione nella tomba di famiglia, la prima a destra dell’ingresso, dove nel portico superiore sono collocati i bassorilievi in bronzo dell’Architetto e dei suoi familiari. Costanzo Antonelli fu poi costretto a ridimensionare il progetto per l’impossibilità a finanziarlo come richiesto: il porticato in ingresso con una cancellata e due ali con tombe destinate alle famiglie più altolocate, gli altri lati si cingevano di muri con quattro aperture protette da inferriata; l’ossario – costruito dal 1892 al 1907- semplificato, senza arcate e senza cappella. La chiesa di Santa Maria Campestre riprese il suo ruolo di edificio sacro ed ancora annualmente in essa si celebra una liturgia da requiem in onore dell’architetto Antonelli, maggiorese per sempre.

Testo: Pietro Poggia
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