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Casa Antonelli
Descrizione
Benché gli eventi fondamentali della vita di Alessandro Antonelli non siano avvenuti a Maggiora, per l’architetto questa casa rappresentò un punto fermo della sua esistenza. Fu luogo di famiglia innanzi tutto. Gli Antonelli, giunti a Maggiora nei primi del Seicento, si distinsero per intraprendenza professionale e posizione economica. Il cospicuo patrimonio, tramandato dai notai Costanzo e Spirito Maria, era costituito da un’ampia proprietà comprensiva di casa, rustico, giardino ed orto nella zona in parte ancor oggi occupata dalla dimora storica. Fu luogo di riposo dagli studi, di progetti giovanili. Poi divenne sede di lavoro di opere da realizzare sul territorio. Più avanti diventò residenza per soste brevi ma ristoratrici. Fu comunque la casa del riposo in alternativa all’ufficiale ed impegnativa dimora torinese. Fu lo strumento per edificare in libera genialità avvalendosi della concretezza e della fiducia dei muratori maggioresi. Fu sicuramente casa di amore per gli affetti custoditi e per le energie profuse, per la bellezza realizzata e per l’agio ottenuto. Fu anche la casa del dolore in cui mancarono la madre Angela, il fratello e sodale Antonio e la giovane figlia Angiola ed in cui le tensioni, per motivi finanziari, divisero i fratelli e lo allontanarono dalla stessa abitazione. Fu quindi, per più ragioni, la casa dell’uomo e dell’architetto insieme. La casa occupa con il giardino gran parte dell’isolato compreso tra via Gattico, via Colombo, via Manzoni, via Spirito Antonelli, piazza Alessandro Antonelli e via Minzoni. L’ingresso principale è posto in via Spirito Antonelli in cui si apre il cancello: percorrendo un viale si accede al cortile sul quale si affaccia il fronte monumentale. Il fronte posteriore con mattoni a vista si affaccia su via Gattico con portoncino d’accesso e portone laterale. Il figlio di Alessandro, l’ingegner Costanzo, scomparve nel 1923 senza eredi. La dimora venne acquistata dall’ingegner Giuseppe Gattico, ispettore del Genio Civile. La casa passò poi alla figlia Resy, coniugata con Vittorio Angelo Cantoni e contessa Mamiani Della Rovere, fino al 2005. Ora è di proprietà della famiglia Cantoni.Fulvia Minazzoli
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Il caricamento della mappa sottostante (con tracciato GPX) potrebbe risultare lento: vi invitiamo ad attendere anche qualche minuto.
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